L’ANTICO SAPERE DEL FEMMINILE

Articolo di 

Rebecca Scafa

la nostra nuova giovane collaboratrice. Laureata in Arte e Spettacolo, con lunga esperienza di animazione, teatro, musical, danza, è una ragazza poliedrica e piena di risorse che d’ora in avanti curerà una rubrica mensile di approfondimento editoriale su questo blog.

 

Non c’è amore, magia più forte, che l’amicizia e l’unione tra donne. 

“Il posto più sicuro è quando due donne si incontrano…” 

Lucetta da “Quando diventammo streghe”                                                                                                                   di Sabina Colloredo  

Donne.

Creature ancora oggi misteriose.

Ancora oggi sottovalutate, vessate, violentate, accusate, mutilate, private di qualcosa.

Perché?

Perché tanto accanimento?

Non sarà che le donne sono più forti? E per questo fanno paura?

Nel loro saper essere complete, bastare a se stesse, essere depositarie di un sapere ancestrale, che proviene da lontano e che è precluso all’universo maschile.

Sono sempre di più le donne che oggi, in questa società votata alla tecnologia, riscoprono il potere di questo sapere antico, che appartiene loro nel profondo.

Sapere per il quale sono state spesso perseguitate e quando non si uniformavano al pensiero maschile dominante venivano affogate, bruciate e sottoposte a morte ogni giorno, perché considerate streghe.

Sabina Colloredo, in due romanzi bellissimi, affronta questo tema così poco dibattuto della caccia alle streghe, che rappresenta uno dei periodi più bui della nostra storia, ma del quale davvero poco si parla.

Chi erano le streghe messe al rogo? Quale sapere professavano? Da chi venivano condannate?

In questo clima di persecuzione si collocano le protagoniste di “Quando diventammo streghe”, Franchetta, che vaga da una città all’altra insieme a sua madre, una guaritrice in fuga dall’inquisizione, e Devina. Due storie che mettono l’accento sull’unione e la potenza del femminile e di un gruppo di donne che si incontrano, si sostengono e si battono insieme. Un amore che nonostante tutte sfide che la vita propone riesce sempre ad emergere e a vincere, proprio come in questi libri.

Si tratta di due ragazze che vivono le sofferenze per colpa di una società che le perseguita, ma proprio questa sofferenza diventa il loro punto di forza grazie all’instaurarsi di un grande legame al femminile.

Questo legame tra donne, anche nel mondo di oggi, resta una risorsa ed una forza che fa paura. Forse per questo è tanto scoraggiato. Forse per questo, nella società della competitività a tutti i costi, le donne sono spesso le une contro le altre, nello sforzo di dimostrare e tirar fuori le proprie caratteristiche più mascoline, allontanandosi sempre più da quel sapere che le rende forti e spesso un tutt’uno con la natura e la vita che le circonda e che da loro sboccia.

Possiamo concludere che la forza della donna rimane la donna stessa e una delle muse del empowerment femminile, Margaret Tatcher ,afferma:

“Se vuoi che qualcosa venga detto, chiedi ad un uomo; se vuoi che qualcosa venga fatto, chiedi ad una donna.”

E ci lasciamo con l’ultima citazione presa dell’libro sopra citato per far capire ancor di più il legame tra donne.

“La mia amica. La mia vita.” Devina da “Quando diventammo streghe” di Sabina Colloredo.

 

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