8 marzo, tra maternità e diritti. Di Silvia Puntillo

Parla l’ostetrica

Silvia Puntillo, laureata in Ostetricia presso l’Università degli Studi di Milano, ha maturato una lunga esperienza lavorativa in Italia e all’estero, fino a ritornare in Calabria per farsi promotrice delle buone pratiche legate alla nascita. Fa parte dell’associazione Dall’Ostetrica, un gruppo di ostetriche che lavorano su tutte le province calabresi. Assiste travagli e parti a domicilio con le colleghe dell’associazione Nascere a casa. http://www.nascereacasa.it

“Una mamma e un bambino in perfetta salute con il livello di cure più basso compatibile con la sicurezza. Questo approccio implica che nel parto fisiologico deve esistere una valida motivazione per interferire con la evoluzione naturale” è quello che raccomanda l’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Affinché mamma e bambino vengano assistiti con misure uniformi e standardizzate che ne assicurino la sicurezza in tutte le fasi della gravidanza e del parto, senza alterarne il decorso fisiologico, è stata individuata come figura di riferimento l’Ostetrica che assume dunque un ruolo centrale nella presa in carico della donna/coppia.

Il Profilo professionale dell’ostetricaD.M. 740/94, sancisce che l’ostetrica è la professionista che “assiste e consiglia la donna nel periodo della gravidanza, durante il parto e nel puerperio, conduce e porta a termine parti eutocici con propria responsabilità e presta assistenza al neonato.” Le linee guida dell’Istituto Superiore di Sanità sulla gravidanza fisiologica raccomandano che “Alle donne con gravidanza fisiologica deve essere offerto il modello assistenziale basato sulla presa in carico da parte dell’ostetrica/o.”

Cosa intendiamo per livello di cure più basso compatibile con la sicurezza?

In Italia la gravidanza fisiologica dovrebbe essere seguita facendo riferimento ai LEA (“assistenza specialistica ambulatoriale per le donne in stato di gravidanza e a tutela della maternità” del D.P.C.M. 12 gennaio 2017 di aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza) che presentano tutte quelle prestazioni specialistiche eseguibili gratuitamente.

Tra questi troviamo:

  • esami ematochimici,
  • ecografie ostetriche (i LEA parlano chiaramente di sole 2 ecografie necessarie, quella del primo trimestre e la morfologica nel secondo trimestre, e in caso di necessità una terza facoltativa nel terzo trimestre),
  • controlli ostetrici e/o ginecologici.

Tutti questi servizi dovrebbero essere erogati dal SSN quindi dai Consultori Familiari e dagli Ospedali.

Perché allora parliamo di nascita e diritti?

L’assistenza alla gravidanza e al parto in Italia sono processi sempre più medicalizzati, vengono prescritti esami ed ecografie (a pagamento) inutili, basti pensare che l’85% di tutte le gravidanze è a basso rischio (dati ISTAT) ovvero la mamma e il bebè godono di buona salute.

Ma per analizzare questi dati non dobbiamo andare troppo lontano; infatti, nel 2015 è stata realizzata un’indagine campionaria sul percorso nascita in Calabria, voluta dall’allora Collegio delle Ostetriche di Cosenza e Reggio Calabria a cui hanno partecipato 962 donne.

Quello che emerge dai dati è un’assistenza ancora lontana da quei criteri di cui parla l’OMS e di cui parla il Ministero della Salute nei LEA:

  • l’assistenza in gravidanza è stata assicurata dal ginecologo privato (ovvero che lavora nelle strutture pubbliche) per il 92% delle donne.
  • Il 76% ha fatto più di 6 visite; se assistite dal consultorio il 50% ha fatto meno di 7 visite.
  • Hanno effettuato più di 4 ecografie il 95% delle intervistate, l’80% 7 o più, meno se assistite dal consultorio.

L’assistenza durante il parto vede:

  • il 93,5% delle donne che non hanno potuto scegliere la posizione al parto,
  • il 44% ha subito la manovra di kristeller (pressione con l’avambraccio dell’operatore sul fondo dell’utero),
  • il 48% ha subito l’episiotomia (il famoso “taglietto”),
  • il 58,8% ha potuto beneficiare del contatto pelle a pelle, solo il 3% ha avuto un VBAC (parto naturale dopo cesareo).

Vi lascio il link della videointervista ad alcune delle donne che hanno testimoniato

http://https://www.youtube.com/watch?v=VRuQ-6zJh_c

Dopo questa raccolta dati sono emersi i bisogni delle donne e gli stessi sono stati portati sui tavoli tecnici della regione Calabria dalle associazioni Dall’Ostetrica e Infanzia e Adolescenza G. Rodari. Oltre alla richiesta del potenziamento dei Consultori Familiari è stata proposta una legge regionale per la libera scelta del luogo del parto. Una legge che in molti paesi d’Europa è già realtà, così come in alcune regioni d’Italia (Emilia-Romagna, Lazio, Marche, Piemonte e province diTrento eBolzano).

L’obiettivo è quello di riappropriarsi della nascita come fattore biologico e fisiologico, denunciando le tante procedure sanitarie inutili durante la gravidanza o interventi medici non spiegati, né giustificati, attraverso la presa in carico globale dell’ostetrica.

Gli studi affermano che: le gravidanze a basso rischio seguite dalle ostetriche

  • sono meno esposte al rischio di ricovero in epoca prenatale e di interventi ostetrici durante il parto(episiotomia, ventosa, forcipe, taglio cesareo),
  • sono associate ad un aumento dei parti vaginali e ad un miglior outcome materno, maggiore soddisfazione delle donne, riduzione del rapporto costi-efficacia, senza differenze riguardo all’outcome neonatale, in un contesto di “umanizzazione” della nascita.Midwifery 2020 Programme, NHS 2010; Alliman et al. Review, 2016;Long et al. Review, 2016; Sandall et al. Cochrane review, 2016)

La Nascita non può essere delegata, la Nascita di un bambino è un lavoro che mamma e bambino fanno insieme, scegliere il posto e come approcciarsi al travaglio, dove dare alla luce un bambino è un fattore d’istinto e di empowerment che permette di tirar fuori le competenze insite in ogni donna di far nascere.

“La donna che partorisce senza interventi esterni, chiude i conti con il dolore quando il bambino è nato.”Citazione tratta dal libro “La Gioia del Parto, di Ina May Gaskin” Ed. Bonomi – Articolo tratto dal capitolo 3, pag. 196.